Durante l’attività fisica i praticanti devono mirare al reintegro dell’acqua e dei sali minerali persi mediante un apporto calibrato di diversi elementi. Questa reintegrazione diventa assolutamente necessaria quando la perdita idrica con la sudorazione arriva a 2,53 litri, soglia facilmente raggiungibile negli sport di durata.
La sudorazione pertanto determina sempre una perdita di acqua in eccesso rispetto alla perdita di sali. Se l’assunzione di ACQUA non aumenta di pari passo alla perdita di sudore il bilancio idrosalino si dice NEGATIVO. Si ha come conseguenza riduzione del volume dei liquidi corporei e della quantità di sodio dell’organismo.
Ormai presenti come prodotti di mercato disponibili in vari gusti, colori, di varie marche ecc., le bevande idrosaline sono diventate piuttosto “di moda’ tra gli assidui e saltuari frequentatori di palestre, sportivi occasionali e addirittura persone che ne fan uso come l’acqua, la Coca Cola o la birra…
Ma non tutti sanno che queste bevande, sicuramente molto “più sane’ della sopracitata Coca-Cola e dell’alcolica birra, hanno delle caratteristiche specifiche e relative allo scopo per il quale sono state inventate e prodotte.
L’impoverimento delle riserve idrosaline dell’organismo e delle scorte energetiche, durante un esercizio fisico prolungato, rappresenta la principale conseguenza del progressivo declino della performance atletica e degli eventuali danni da ipertermia (colpo di calore).